Gianluca Pellegrino: una storia che nasce per caso, si sviluppa con competenza e visione e termina con il successo.
Nel cammino di Gianluca Pellegrino la Svizzera era una tappa non prevista. Non avrebbe mai immaginato di stabilirsi qui, in un luogo che per lui era solo “Heidi e montagne” e che non conosceva affatto. Nella sua Napoli Gianluca sta bene. È giovane, lavora nella ristorazione e poi collabora anche per diversi anni con un ente che si occupa di consulenza aziendale e certificazione della qualità. A un certo punto, gli viene proposto di fare le stagioni a Milano Marittima come maitre di un hotel, ed è proprio qui che arriva l’occasione inaspettata: gli viene proposto di lavorare in Svizzera. Gianluca accetta a scatola chiusa e arriva a Neuchatel, paesino che non ha mai neanche sentito nominare ma che subito lo conquista con la sua tranquillità e la bella vista sul lago. Qui, entrato per la prima volta nella sua vita in un casinò, viene chiamato a lavorare proprio nel ristorante del casinò di Neuchatel, dove, nel giro di poco tempo, diventa responsabile food and beverage, ruolo che lo coinvolge completamente portandolo ad occuparsi anche di aspetti amministrativi e di risorse umane. Gianluca si distingue con la sua competenza e voglia di fare e presto riceve un’altra offerta: viene chiamato dal direttore dell’hìHotel Beaulac, un 4 stelle superiore in cui gli standard vanno mantenuti altissimi, a gestire il nuovo rooftop e ristorante dell’hotel. È un’esperienza estremamente stimolante per lui che va a completamento di un percorso di sei anni e che gli permette di rendere ancora più solide le sue competenze e acquisirne di nuove. Un’esperienza che lo porta dunque a dare forma a un grande desiderio: quello di mettersi in proprio. Gianluca riflette a fondo su cosa vuole davvero offrire alla città che già non possiede ed è così che prende vita l’idea di Vesuvius, e cioè di un locale che parli con il linguaggio dell’autenticità. Manca a Neuchatel un posto di vera ristorazione italiana con l’offerta di una vera tradizione di pizza e Gianluca questa mancanza la intercetta subito. Nonostante ci siano diversi ristoranti italiani di buon livello, la maggior parte di questi ha un’anima prevalentemente turistica, mentre Gianluca vuole portare lì, in Svizzera, la vera pizza napoletana, da integrare con la vera cucina italiana. Il primo Vesuvius apre in una stazione di benzina. L’idea è semplice: fare una buona pizza e sperare che vada bene. I risultati superano le aspettative: il locale ottiene subito il riconoscimento dei cittadini, i numeri salgono e lo spazio non riesce più a contenerli. Per offrire maggiore comfort, Gianluca trova dunque uno spazio più grande a Praz, nella stessa regione del Vully, cantone di Friburgo, dove la proposta va oltre la pizza, avendo il locale una cucina. Vesuvius non ha ancora uno storico nella preparazione di piatti e Gianluca deve capire come posizionarsi. L’idea è vincente: mantenere i piatti iconici che rendono riconoscibile l’Italia all’estero ma rivisitandoli dal punto di vista della stagionalità degli ingredienti. Il successo è grande e così arriva meritatamente l’opportunità di una vita: quella di rilevare il ristorante all’interno del casinò di Neuchatel. Un luogo a cui Gianluca tiene particolarmente e che ha adorato fin dal primo momento con tutto se stesso. È lì che sente il cerchio chiudersi: sta bene e sente di essere sulla strada giusta. Apre i battenti Vesuvius Neuchatel. Il progetto è curato alla perfezione: il locale è reso unico dagli arredi moderni e raffinati ideati da Picariello Design; la proposta del menù, che presenta pizze della tradizione e piatti di cucina italiana rivisitati, si arricchisce con un tocco di fine dining moderno. Il risultato è la creazione di un’unica esperienza in cui il cliente mangia bene e si sente bene, sta comodo, in un bell’ambiente dove si diverte anche, grazie alla musica e allo spirito italiano che si respira. A lungo Gianluca e il suo team lavorano per togliere dal locale l’etichetta di mero ristorante del casinò e riescono a dare a Vesuvius Neuchatel un’identità forte, assolutamente personale e riconoscibile attirando una clientela che prima non c’era, fatta anche di famiglie, lavoratori degli uffici in pausa pranzo, giovani tra i 25 e i 30 anni e raggiungendo una media di coperti decisamente elevata per un piccolo paese come Neuchatel. La sede di Praz rimane ma non si penserebbe mai a una catena o a un franchising. Il concetto creato da Gianluca con la preziosa complicità dell’executive Giuseppe Folgore, è unico per entrambi i locali: la comodità, il carattere italiano, la qualità degli ingredienti ma le identità sono ben distinte. Vesuvius Praz e Vesuvius Neuchatel differiscono nei menù, con piatti che riflettono ognuno la propria peculiare personalità, forgiata dagli chef. Oggi Gianluca stenta ancora a crederci di essere riuscito a creare tutto questo. Ha portato il carattere, i sapori, lo spirito del suo Paese in una terra diversa come la Svizzera con due locali in cui i clienti possono davvero sentirsi a casa. E forse anche lui, adesso, può concedersi di provare la stessa sensazione.


