Vesuvius

Vesuvius Experience: il viaggio di gusto tra Italia e Svizzera in tre pizze d’autore

Vuoi scoprire la vera essenza della pizza napoletana a Neuchâtel o a Praz con un tocco di eleganza svizzera? La pizzeria Vesuvius Experience non è solo un luogo dove mangiare, è una destinazione culinaria che celebra l’incontro tra gli ingredienti iconici dell’Italia e la raffinatezza dei prodotti elvetici. Se cerchi la migliore pizza in Svizzera, preparati a innamorarti di tre capolavori che stanno ridefinendo la gastronomia locale italo-elvetica.   L’incontro al vertice: la pizza “Fuori Norma” e il ponte Italia-Svizzera Il cuore della filosofia di Vesuvius Experience batte forte in questa creazione audace. La Pizza Fuori Norma è una delle creazioni più cara a Giuseppe Folgore ed è più di un piatto: è il simbolo dell’unione tra due culture, un capolavoro che celebra il territorio italiano e l’eccellenza casearia svizzera. Questa pizza è un equilibrio di sapori e geografie grazie alla dolcezza intensa della salsa di datterini rossi, la scelta premium che sostituisce il classico pomodoro San Marzano, offrendo un fondo succoso e leggermente caramellato. Le Melanzane della tradizionale salsa alla Norma sono cotte al funghetto portano in tavola la ricchezza della cucina siciliana, con il loro sapore ricco e la consistenza morbida. Il trait d’union con la Svizzera è un generoso strato di caprino Chevré svizzero grattugiato finemente. Questo formaggio di capra elvetico, pungente e leggermente acidulo, è un omaggio alla Svizzera che si fonde in modo sorprendente con gli ingredienti campani e siciliani. A coronare il tutto, la freschezza lattica della Burrata, che esplode in bocca creando un contrasto perfetto tra acidità, dolcezza e cremosità. Se cerchi una pizza a Neuchâtel o a Praz che ti sorprenda, la “Fuori Norma” è l’esperienza di gusto che non ti aspetti.   Un giardino d’inverno croccante: la signature ortolana gourmet Dimentica la comune pizza vegetariana. La Signature Ortolana di Vesuvius Experience firmata Giuseppe Folgore è un’ode alla stagionalità e alla consistenza, un piatto pensato per esaltare le verdure invernali trasformandole in un’esperienza gourmet. Questa pizza gourmet è la prova che la migliore pizza a Neuchâtel può essere anche un trionfo vegetale, bilanciando sapori dolci, terrosi e freschi. La base non è la salsa di pomodoro, ma una soffice e ricca crema di carote preparata con fior di latte di altissima qualità, che avvolge il palato con una dolcezza lattea e neutra. Le protagoniste sono le verdure locali di stagione: carote, barbabietole e porro. Queste verdure vengono preparate in maniera differente, la barbabietola a cubetti a crudo e il porro tagliato sottilmente e fritto per un effetto cruncy. La cottura veloce nel forno lascia le verdure croccanti, creando un entusiasmante gioco di consistenze bilanciando la morbidezza della vellutata di carote. Ideale per chi cerca una pizza light e saporita a Neuchâtel, ma con la firma di un grande chef.   Pizza carciofi e limoni: un connubio tra terra e mare Un vero classico rivisitato in chiave haute cuisine da Giuseppe Folgore, executive chef dei due locali Vesuvius experience – Neuchâtel e Praz – la pizza carciofi e limoni è un viaggio sensoriale sulle coste campane, un’armonia agrodolce e terrosa che cattura l’essenza del Mediterraneo. La base è una vellutata di crema di carciofi, un ingrediente ricercato che conferisce una dolcezza fondente e profonda. Il cuore della pizza è carciofo violetto di Castellammare, noto per la sua tenerezza e il sapore delicato, che viene lavorato in modo da mantenere intatta la sua fibra e il suo gusto. L’ingrediente che eleva questa pizza gourmet è il limone. La sua scorza grattugiata o il suo succo infuso, a seconda della stagione, dona una nota acida e balsamica che “pulisce” il palato e contrasta la ricchezza del carciofo. Questa pizza è la scelta perfetta per chi cerca sapori intensi, raffinati e un’esperienza di pizzeria italiana autentica e ricercata in Svizzera, nelle sedi di Vesuvius a Neuchâtel e Praz.   Vesuvius Experience, la tua pizzeria italiana in Svizzera Non accontentarti di una pizza qualsiasi. Scegli un’esperienza culinaria che celebra la tradizione e l’innovazione. Vesuvius Experience ti aspetta per farti scoprire perché queste tre pizze sono diventate il nuovo punto di riferimento per la pizza napoletana a Neuchâtel e a Praz. Prenota ora il tuo tavolo e preparati a salire sul Vesuvio del gusto, proprio nel cuore della Svizzera.    

Al Casinò di Neuchâtel, celebriamo la cucina italiana nel mondo.

Per omaggiare la candidatura della cucina italiana a diventare patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco, il 26 novembre 2025, presso la nostra sede Vesuvius all’interno del Casinò di Neuchâtel, si terrà «The Italian Cuisine Celebration», evento esclusivo di promozione della cucina italiana nel mondo. Un’iniziativa unica, con la quale vogliamo celebrare il meglio dell’italianità nel piatto, con un menù che attraversa simbolicamente l’Italia da nord a sud. Nostri ospiti d’eccezione saranno il Direttore dell’ICE Berna, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Samuele Porsia, e rappresentanti della stampa svizzera specializzata, in una serata che sarà anche aperta al pubblico e in cui le parole d’ordine saranno qualità, raffinatezza, autenticità. L’ICE svolge un ruolo fondamentale nel sostegno alle imprese italiane sui mercati esteri, e per questo la sua partecipazione all’evento sottolinea il valore culturale ed economico della gastronomia italiana e il suo ruolo strategico nell’export agroalimentare e nella promozione del Made in Italy all’estero.  Il luogo: Vesuvius Taste Experience Vesuvius Taste Experience non è una semplice pizzeria: è un concept che combina cucina italiana, design e convivialità, creato da Gianluca Pellegrino a quattro mani con il maestro pizzaiolo, anch’egli campano, Giuseppe Folgore. Il locale, situato all’interno del Casinò di Neuchâtel, unisce eleganza urbana e atmosfera rilassata, con arredi in legno, poltrone in velluto e luci calde, che evocano lo spirito dell’Italia e – in particolare – l’immagine del Vesuvio, uno dei suoi simboli più iconici Secondo la nostra filosofia, Vesuvius Taste Experience utilizza ingredienti selezionati, molti dei quali provenienti direttamente dall’Italia, per offrire ai nostri clienti un’esperienza autentica e di alta qualità.  Il menù della serata: un viaggio gastronomico lungo la penisola Per la serata del 26 novembre, il nostro chef di cucina, Roberto Gagliano, ha elaborato un percorso degustazione che celebra l’Italia unita, attraverso piatti iconici delle sue regioni. Si parte con un Arancino tipico Siciliano come benvenuto, per poi proseguire in Piemonte con il Vitello Tonnato. Giù poi fino alla Campania, con la mitica, imprescindibile Margherita, da dove si passa per lo Spaghetto al Pomodoro, omaggio all’Italia intera, per poi fare una capatina nel Lazio con l’assaggio del Piccolo Nido di Cacio e Pepe. Non stanchi, si ritorna al Nord con il famoso Risotto alla Milanese con Ossobuco, re della Lombardia, e infine ci sposta in Veneto e Friuli con un indimenticabile Tiramisù.  Insomma, un menù che più che un menù è un viaggio sensoriale che unisce storie, tradizioni e ingredienti regionali in un’esperienza coesa ed elegante. Il significato dell’evento Il menù non è un semplice menù perché la serata sarà più di una cena: sarà un’espressione culturale, un momento di celebrazione dell’identità gastronomica italiana e del suo prestigio internazionale, con la presenza dell’ICE e dei media svizzeri che rafforza l’importanza dell’enogastronomia come veicolo di diplomazia culturale e attrattiva per il Made in Italy. Grazie al design curato del nostro locale, che mescola minimalismo e calore, e alla selezione attenta dei piatti, l’evento punta a coinvolgere non solo esperti di settore ma anche appassionati di cucina e un pubblico più ampio, offrendo un’esperienza di condivisione e scoperta. Un’esperienza che, decisamente, non si può perdere. Il costo della serata è di 45chf a persona, bevande escluse. Prenota il tuo posto sul nostro sito.  

L’Eccellenza della Cucina Italiana in Svizzera: Vesuvius, esperienza di gusto

Se sei alla ricerca dell’autentico sapore della cucina italiana in Svizzera, in particolare un’esperienza che vada oltre la semplice offerta e abbracci l’innovazione, Vesuvius a Neuchâtel è la destinazione ideale. Il ristorante con la sua pizzeria situato all’interno del casinò di Neuchâtel distinguono per la capacità di esportare l’arte culinaria campana, unendo la tradizione con un tocco di contemporaneità e sperimentazione. Questo impegno verso la qualità e l’innovazione è stato recentemente celebrato in occasione della serata evento “Vesuvius: experience the Italian taste” tenutosi il 30 ottobre a cui hanno partecipato anche numerosi giornalisti gastronomici provenienti dall’Italia. La serata è stata anche l’occasione da parte di Giuseppe Folgore, capo chef e pizzaiolo di Vesuvius, di presentare di un piatto fusion sorprendente e delizioso, simbolo della filosofia culinaria di Vesuvius. Gnocchi di patata viola alla sorrentina: un ponte tra Campania e Svizzera Lo gnocco di patate è uno dei piatti più iconici e amati della cucina italiana, conosciuto in ogni angolo del mondo. La sua variante più celebre, lo gnocco alla sorrentina, con la sua esplosione di mozzarella filante e passata di pomodoro, è un vero e proprio inno alla tradizione campana. Vesuvius, con l’obiettivo costante di promuovere l’eccellenza culinaria campana in terra elvetica, ha voluto reinterpretare questo classico della cucina tradizionale. L’idea, concepita da Giuseppe Folgore e magistralmente realizzata dallo chef di Vesuvius Roberto Gagliano, ha dato vita a un piatto fusion di grande impatto visivo e di gusto: i mini gnocchetti di patata viola conditi con cuore di fior di latte dei Monti Lattari serviti e spuma leggera di pomodoro San Marzano. Innovazione e territorio: la scelta della patata viola L’elemento distintivo di questa rivisitazione risiede nell’utilizzo della patata viola di Vitelotte per l’impasto. La scelta di utilizzare questa variante di patata da parte di Giuseppe Folgore non è casuale, ma rappresenta un omaggio non solo alla terra d’origine di Vesuvius, ma anche alla confederazione elvetica e alla Francia, paese confinante e culturalmente legato al cantone di Neuchâtel. La patata Vitelotte, è infatti un tipo di tubero coltivato nel nord della Francia attraverso un presidio Slow Food che aggiunge un tocco di originalità e un colore vibrante ad un classico della cucina italiana tradizionale, trasformandolo in un’esperienza culinaria che abbraccia un’identità transfrontaliera. Questo ingrediente fusion unisce l’anima campana (data dal fior di latte dei Monti Lattari e dal pomodoro San Marzano) con un’eccellenza del territorio circostante, dimostrando come la cucina italiana proposta da Vesuvius in Svizzera possa evolversi mantenendo salde le sue radici. Vesuvius a Neuchâtel: non solo la miglior pizza della Svizzera L’evento del 30 ottobre non è stato solo un palcoscenico per i mini gnocchi fusion. Giornalisti e clienti hanno avuto l’opportunità di degustare un menù di 7 portate, un vero e proprio percorso gastronomico che ha celebrato la cucina campana e la pizza napoletana in chiave contemporanea. Se Vesuvius è spesso citata come luogo dove mangiare la miglior pizza di Neuchâtel e della Svizzera, l’evento ha ribadito che l’offerta culinaria va ben oltre l’eccellenza della pizza. Ogni portata, curata da Giuseppe Folgore e da tutto lo staff di cucina, è stato un manifesto di alta qualità, grazie all’utilizzo di eccellenze del Made in Italy e prodotti selezionati con cura. L’apprezzamento unanime dei presenti per il menù è la conferma che Vesuvius non è solo una delle migliori pizzerie in terra elvetica, ma un vero e proprio luogo di eccellenza della gastronomia italiana. L’impegno di Vesuvius nel coniugare la maestria culinaria campana con un occhio attento all’innovazione garantisce ai suoi clienti in Svizzera un’esperienza di gusto autentica, raffinata e sempre sorprendente. Se cerchi un luogo vibrante della cucina italiana in Svizzera, Vesuvius è il luogo dove la tradizione incontra il futuro.  

Vigne svizzere e fuochi campani: un viaggio nel gusto a Neuchatel da Vesuvius Taste Experience.

Un giorno speciale tra vigne e profumi di casa Cosa succede quando il profumo del pomodoro piennolo incontra quello di un Chardonnay delle colline svizzere? Si crea qualcosa di assolutamente magico. Per la prima volta, Vesuvius Neuchâtel ha dato vita a un evento che resterà nella memoria di chi c’era: un viaggio tra vigne e sapori, tra Svizzera e Campania, tra il rigore del Nord e la passione del Sud. La giornata è cominciata alla Tenuta Domaine de Chambleau, una realtà con cui il ristorante collabora da anni e che rappresenta una delle eccellenze del vino nella Svizzera francese. Qui, tra i filari dorati e il profumo d’autunno, giornalisti delle maggiori testate specializzate in food and wine sono stati accolti con un aperitivo rustico e raffinato: salumi e formaggi italiani, qualche fetta delle migliori pizze signature di Vesuvius e un calice di Chasselas non filtrato della Domaine Saint-Sébaste. Un vino autentico, da mescolare prima di servirlo, vendemmiato a gennaio come da tradizione svizzera. Semplice all’apparenza, ma raffinatissimo e pieno di anima. La degustazione in cantina è proseguita con i vini simbolo della tenuta Chambleau: due bianchi, due Chardonnay, due Oeil de Perdrix (l’“occhio di pernice”, guai a chiamare rosato!) e il Pinot Nero purosangue di Chambleau, affinato in barrique dal 2013. Un vino che parla piano ma lascia il segno, come certe storie d’amore che durano nel tempo anche dopo essere finite. Dal vigneto alla tavola: la serata al Vesuvius Dopo la visita, il viaggio del gusto è continuato tra le mura accoglienti e il design raffinato di Vesuvius Neuchatel, dove lo chef e il team hanno costruito un percorso di degustazione con abbinamenti tanto audaci quanto armoniosi e tutti da scoprire. L’obiettivo non era semplicemente “parlare d’Italia”: era mettere in dialogo i due territori, esaltando il meglio di entrambi. Così, al posto dei classici vini campani, la scelta è caduta su etichette svizzere dal carattere deciso, ognuna selezionata per il suo equilibrio di acidità, profondità e bevibilità. Tre le cantine protagoniste della serata Chambleau, La Grillette e Domaine Saint-Sébaste, i cui vini hanno accompagnato i piatti Vesuvius in un crescendo di profumi ed emozioni. Il racconto degli abbinamenti Chi ha detto che bisogna iniziare con prosecco o champagne? Vesuvius è abituato a distinguersi e infatti il brindisi iniziale è stato affidato alla Cuvée Édouard di Mauler, una bollicina d’eccezione a base di Pinot Nero, dal profumo speziato, vanigliato e con note di frutta secca. Nel piatto, per la gioia dei palati presenti, una sfogliatella salata ripiena di crema di friarielli: un boccone che profuma di Napoli ma gioca con la finezza della bollicina svizzera. 1° vino – Viognier 2022, La Grillette Affinato oltre dieci mesi in barrique, dal colore giallo pallido, è un vino che profuma di pesca bianca e albicocca. È stato presentato in abbinamento con una pizza con pomodoro piennolo, polvere di olive e basilico croccante: un contrasto dolce-acido che ha conquistato tutti. 2° vino – Chardonnay barrique, Chambleau La seconda proposta è stata un vino che parla con eleganza, minerale e fruttato, persistente e intenso. Questo Chardonnay è stato servito con gnocchetti di patata viola, un piatto che richiama la tradizione svizzera ma trova equilibrio nella struttura del vino. Un abbinamento giocato sulla profondità e sulla delicatezza. 3° vino – Sauvignon Riserva, Domaine Saint-Sébaste Servito con la “Napoli Moderna”, una reinterpretazione della Margherita con datterini gialli e rossi. Un abbinamento davvero particolare, in cui il lato esotico di questo Sauvignon, con le sue sfumature di frutto della passione, ha reso l’assaggio elegante e sorprendente, esaltando la dolcezza del pomodoro e l’acidità del vino. 4° vino – Malbec Merlot, La Grillette Ultimo della lista ma non per importanza, il Malbec Merlot, che ha regalato un gran finale. Un rosso 100% svizzero, affinato 12 mesi in barrique, dove la precisione degli “orologiai del vino”, così si autodefiniscono i produttori di questa cantina, si sente in ogni sorso. Nel bicchiere, profumi di piccoli frutti e sambuco, corpo deciso e armonioso. Nel piatto, la pancia di maialino con friarielli e chips di tarallo napoletano: un matrimonio perfetto tra intensità e morbidezza. Per molti, il miglior abbinamento della serata: il Malbec Merlot ha sorpreso per la sua eleganza e per come ha saputo dialogare con la forza del piatto. Dolce chiusura: profumo d’autunno e mela annurca Il viaggio si è chiuso con un distillato che ha lasciato tutti senza parole: il Vieux Marc di Chambleau, ottenuto dal Pinot Nero 2013. Non la classica grappa, ma un’acquavite più dolce, avvolgente, dai profumi di frutto affumicato e cannella, con un palato rotondo e vellutato. A farle da spalla, un dessert poetico: “Autunno napoletano”, un dolce che celebra l’autunno servito con un liquore a base di mela annurca. Una giornata che profuma di futuro Una giornata davvero speciale quella del 30 ottobre a Neuchatel, non solo per la bellezza del percorso tra le vigne o per la ricchezza dei piatti, ma per la sensazione di assistere a qualcosa di nuovo: un incontro tra mondi, una storia di amicizia tra la tradizione culinaria italiana, tenuta alta da Gianluca Pellegrino e tutto lo staff Vesuvius, e le cantine del territorio. Un evento che racconta cosa succede quando l’amore per la cucina incontra la passione per il vino. E che ci ricorda, ancora una volta, che la vera armonia nasce dall’incontro.

Gianluca Pellegrino: una storia che nasce per caso, si sviluppa con competenza e visione e termina con il successo.

Nel cammino di Gianluca Pellegrino la Svizzera era una tappa non prevista. Non avrebbe mai immaginato di stabilirsi qui, in un luogo che per lui era solo “Heidi e montagne” e che non conosceva affatto. Nella sua Napoli Gianluca sta bene. È giovane, lavora nella ristorazione e poi collabora anche per diversi anni con un ente che si occupa di consulenza aziendale e certificazione della qualità.  A un certo punto, gli viene proposto di fare le stagioni a Milano Marittima come maitre di un hotel, ed è proprio qui che arriva l’occasione inaspettata: gli viene proposto di lavorare in Svizzera. Gianluca accetta a scatola chiusa e arriva a Neuchatel, paesino che non ha mai neanche sentito nominare ma che subito lo conquista con la sua tranquillità e la bella vista sul lago. Qui, entrato per la prima volta nella sua vita in un casinò, viene chiamato a lavorare proprio nel ristorante del casinò di Neuchatel, dove, nel giro di poco tempo, diventa responsabile food and beverage, ruolo che lo coinvolge completamente portandolo ad occuparsi anche di aspetti amministrativi e di risorse umane. Gianluca si distingue con la sua competenza e voglia di fare e presto riceve un’altra offerta: viene chiamato dal direttore dell’hìHotel Beaulac, un 4 stelle superiore in cui gli standard vanno mantenuti altissimi, a gestire il nuovo rooftop e ristorante dell’hotel.  È un’esperienza estremamente stimolante per lui che va a completamento di un percorso di sei anni e che gli permette di rendere ancora più solide le sue competenze e acquisirne di nuove. Un’esperienza che lo porta dunque a dare forma a un grande desiderio: quello di mettersi in proprio.  Gianluca riflette a fondo su cosa vuole davvero offrire alla città che già non possiede ed è così che prende vita l’idea di Vesuvius, e cioè di un locale che parli con il linguaggio dell’autenticità. Manca a Neuchatel un posto di vera ristorazione italiana con l’offerta di una vera tradizione di pizza e Gianluca questa mancanza la intercetta subito. Nonostante ci siano diversi ristoranti italiani di buon livello, la maggior parte di questi ha un’anima prevalentemente turistica, mentre Gianluca vuole portare lì, in Svizzera, la vera pizza napoletana, da integrare con la vera cucina italiana.  Il primo Vesuvius apre in una stazione di benzina. L’idea è semplice: fare una buona pizza e sperare che vada bene. I risultati superano le aspettative: il locale ottiene subito il riconoscimento dei cittadini, i numeri salgono e lo spazio non riesce più a contenerli. Per offrire maggiore comfort, Gianluca trova dunque uno spazio più grande a Praz, nella stessa regione del Vully, cantone di Friburgo, dove la proposta va oltre la pizza, avendo il locale una cucina. Vesuvius non ha ancora uno storico nella preparazione di piatti e Gianluca deve capire come posizionarsi.  L’idea è vincente: mantenere i piatti iconici che rendono riconoscibile l’Italia all’estero ma rivisitandoli dal punto di vista della stagionalità degli ingredienti. Il successo è grande e così arriva meritatamente l’opportunità di una vita: quella di rilevare il ristorante all’interno del casinò di Neuchatel. Un luogo a cui Gianluca tiene particolarmente e che ha adorato fin dal primo momento con tutto se stesso. È lì che sente il cerchio chiudersi: sta bene e sente di essere sulla strada giusta.  Apre i battenti Vesuvius Neuchatel. Il progetto è curato alla perfezione: il locale è reso unico dagli arredi moderni e raffinati ideati da Picariello Design; la proposta del menù, che presenta pizze della tradizione e piatti di cucina italiana rivisitati, si arricchisce con un  tocco di fine dining moderno. Il risultato è la creazione di un’unica esperienza in cui il cliente mangia bene e si sente bene, sta comodo, in un bell’ambiente dove si diverte anche, grazie alla musica e allo spirito italiano che si respira.  A lungo Gianluca e il suo team lavorano per togliere dal locale l’etichetta di mero ristorante del casinò e riescono a dare a Vesuvius Neuchatel un’identità forte, assolutamente personale e riconoscibile attirando una clientela che prima non c’era, fatta anche di famiglie, lavoratori degli uffici in pausa pranzo, giovani tra i 25 e i 30 anni e raggiungendo una media di coperti decisamente elevata per un piccolo paese come Neuchatel.  La sede di Praz rimane ma non si penserebbe mai a una catena o a un franchising. Il concetto creato da Gianluca con la preziosa complicità dell’executive Giuseppe Folgore, è unico per entrambi i locali: la comodità, il carattere italiano, la qualità degli ingredienti ma le identità sono ben distinte. Vesuvius Praz e Vesuvius Neuchatel differiscono nei menù, con piatti che riflettono ognuno la propria peculiare personalità, forgiata dagli chef.  Oggi Gianluca stenta ancora a crederci di essere riuscito a creare tutto questo. Ha portato il carattere, i sapori, lo spirito del suo Paese in una terra diversa come la Svizzera con due locali in cui i clienti possono davvero sentirsi a casa. E forse anche lui, adesso, può concedersi di provare la stessa sensazione.   

Vesuvius Neuchâtel: l’eccellenza della pizza e della cucina italiana in Svizzera

Il ristorante Vesuvius Neuchâtel, incastonato nel cuore vibrante del cantone di Neuchâtel, si è rapidamente affermato non solo come miglior pizzeria in Svizzera, ma anche come autentico ambasciatore della cucina italiana in Svizzera. Con la sua filosofia che fonde rigore tecnico, passione partenopea e selezione maniacale di materie prime, Vesuvius offre un’esperienza gastronomica che va oltre la semplice pizza, elevando il livello della proposta culinaria italiana nel territorio elvetico.  L’evento imperdibile: “Experience the Italian Taste” L’apice di questa missione culinaria è rappresentato dall’esclusivo evento in programma: “Experience the Italian Taste”, una cena degustazione che si terrà giovedì 30 ottobre 2025 alle ore 19:00. Organizzato nei sofisticati ambienti del Vesuvius, all’interno del Casinò di Neuchâtel (Faubourg du Lac 14), questo appuntamento promette un viaggio sensoriale senza precedenti, omaggiando la ricchezza e la complessità della tradizione campana e del Sud Italia. In collaborazione con Maistà Food, una realtà che incarna la perfetta unione tra territorio e innovazione, l’evento è un manifesto del Made in Italy, un percorso di otto portate pensato per sorprendere e deliziare. È l’occasione perfetta per i buongustai di Neuchâtel e di tutta la Svizzera per immergersi nella vera cucina italiana in terra elevetica, scoprendo abbinamenti inusuali e sapori di una terra generosa.  Il menu degustazione: un Viaggio nei sapori del sud Italia Il menu è stato concepito come un racconto, dove ogni piatto è un capitolo dedicato a una zona, un ingrediente o una tradizione campana specifica, dimostrando la versatilità e la profondità della cucina italiana in Svizzera promossa da Vesuvius. L’antipasto e la pizza d’autore Il percorso si apre con un’accoglienza calorosa: Bollicine con sfogliatella salata/rustica. Un benvenuto fragrante che unisce l’effervescenza delle bollicine a un classico della pasticceria campana, rivisitato in chiave salata. Segue il piatto che omaggia la terra vulcanica, Vesuvius: una pizza bianca straordinaria che esalta la cremosità della ricotta di bufala affumicata, la dolcezza intensa dei pomodorini del piennolo del Vesuvio e la freschezza del basilico croccante, il tutto impreziosito da una polvere di olive. È un piatto che celebra la semplicità e la qualità, pilastri della miglior pizzeria in Svizzera. Le rivisitazioni creative di piatti tradizionali La sezione dei piatti principali ci porta attraverso interpretazioni audaci: Sorrentina in trasferta: Un’ode ai sapori di mare e terra. Mini gnocchetti di patata viola, che sorprendono per il colore e la consistenza, racchiudono un cuore filante di fior di latte dei Monti Lattari, serviti su una spuma leggerissima di pomodoro San Marzano. Un equilibrio di dolcezza e acidità. Napoli moderna: Un’interpretazione contemporanea della regina delle pizze, la margherita. In questa versione si usa la pregiata mozzarella di bufala DOP e un’innovativa presenza di datterino giallo e rosso in doppia consistenza, giocando con le texture per rinnovare un mito della cucina italiana in Svizzera. Omaggio alla terra di lavoro Il cuore del menu batte al ritmo dei sapori più decisi della Campania interna: Omaggio a terra di lavoro: Protagonista è il Maialino Nero cotto a bassa temperatura, una carne succulenta e tenerissima. Viene accompagnato dalla nota amara e intensa della crema di friarielli e dalle chips croccanti di tarallo sugna e pepe, un omaggio alla tradizione contadina. Caserta secondo me: Questo piatto è un inno ai prodotti di eccellenza casertani. Un mix audace e irresistibile: fior di latte, guanciale di maialino nero Casertano croccante, il caratteristico conciato romano presidio Slow Food, miele di castagno e una spolverata di pepe nero macinato fresco. Il contrasto tra sapido, dolce e piccante è magistrale. Campania: La portata finale salata è una pizza speciale, un inno all’autunno: una vellutata crema di zucca Vesuviana, abbinata alla sapidità affumicata del provolone del Monaco, alla dolcezza delle castagne glassate e a una riduzione intensa di Aglianico. Un vero capolavoro di equilibrio gustativo che incarna l’essenza della cucina italiana in Svizzera più raffinata. Il gran finale dolce Il viaggio si conclude con Autunno napoletano: una soffice spugna di babà napoletano imbevuta di un delicato liquore alle mele annurche, abbinata alla mela annurca stessa in tre consistenze diverse e completata dalle croccanti nocciole di Giffoni caramellate. Un dessert che celebra la Campania in tutta la sua ricchezza. Prenotazione e contatti L’evento “Experience the Italian Taste” non è solo una cena, ma una dichiarazione di intenti: Vesuvius vuole offrire la miglior pizza in Svizzera e la più alta espressione della cucina italiana in Svizzera. Data l’esclusività del menu e la cura dei dettagli, i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.

“Experience the Italian Taste” Un viaggio tra i sapori autentici del Sud Italia

30 ottobre 2025 – ore 19 Vesuvius Neuchâtel, Faubourg du Lac 14 – 2000 Neuchâtel La tradizione partenopea e campana in un percorso sensoriale in otto portate. Il ristorante Vesuvius a Neuchâtel è lieto di annunciare un evento gastronomico esclusivo dedicato all’eccellenza italiana: “Experience the Italian Taste”, una cena degustazione che celebra un’esperienza di gusto tutta italiana. L’appuntamento, in programma giovedì 30 ottobre 2025 alle ore 19.00 nei sofisticati ambienti di Vesuvius, all’interno del Casinò di Neuchâtel, rappresenta un omaggio alla cucina del Sud Italia, reinterpretata con creatività e rigore tecnico in collaborazione con Maistà Food, realtà che unisce passione, territorio e innovazione culinaria. Durante la serata, gli ospiti saranno accompagnati in un viaggio tra sapori, profumi e consistenze che raccontano il Vesuvio, il mare e la terra campana, in un’atmosfera moderna, elegante e accogliente. Nel pomeriggio, prima della cena, i giornalisti accreditati avranno, inoltre, l’opportunità di partecipare a un tour esclusivo tra i vigneti della regione di Neuchâtel, alla scoperta delle eccellenze enologiche locali. Un’occasione per approfondire il legame tra territorio, tradizione e cucina, in perfetta sintonia con la filosofia di Vesuvius. A seguire, poi la serata degustazione (aperta al pubblico su prenotazione) pensata per valorizzare il patrimonio gastronomico campano attraverso ingredienti d’eccellenza e abbinamenti raffinati, accompagnata da una selezione di vini e bollicine scelti per esaltare ogni portata. MENU DEGUSTAZIONE Bollicine con sfogliatella salata/rustica Un benvenuto fragrante che apre il percorso con un tocco di tradizione rivisitata. Vesuvius Pizza bianca con ricotta di bufala affumicata, topping di pomodorini del piennolo del Vesuvio, basilico croccante e polvere di olive. Sorrentina in trasferta Mini gnocchetti di patata viola con cuore di fior di latte dei Monti Lattari, serviti con spuma leggera di pomodoro San Marzano. Napoli moderna Interpretazione contemporanea della margherita con mozzarella di bufala DOP, datterino giallo e rosso in doppia consistenza. Omaggio a terra di lavoro Maialino Nero cotto a bassa temperatura, accompagnato da crema di friarielli e chips di tarallo sugna e pepe. Caserta secondo me Fior di latte, guanciale di maialino nero Casertano croccante, conciato romano presidio Slow Food, miele di castagno e pepe nero macinato fresco. Campania Crema di zucca Vesuviana, provolone del Monaco, castagne glassate e riduzione di Aglianico. Autunno napoletano Spugna di babà napoletano con liquore alle mele annurche, mela annurca in tre consistenze e nocciole di Giffoni caramellate.   Posti limitati – prenotazione obbligatoria. Vesuvius Neuchâtel

Giuseppe Folgore artigiano della pizza

Chi sono? Un artigiano della pizza Sono nato nel 1985 a Bellona , ​​in provincia di Caserta. Ho iniziato a lavorare come pizzaiolo a soli 13 anni e mezzo. Ho forgiato la mia identità professionale sul campo: imparando dai maestri, sbagliando e ricominciando. Col tempo, ho sviluppato una mia tecnica, basata su un impasto diretto, altamente digeribile e senza compromessi. Dopo varie esperienze in Italia, nel 2022 ho lanciato il progetto Vesuvius in Svizzera , con l’obiettivo di portare la pizza autentica, distintiva e non filtrata oltre confine. Oggi continuo a investire in ricerca, formazione e relazioni umane, che per me sono il vero valore aggiunto. La mia carriera Sviluppo personale e professionale Sono nato in Campania e cresciuto dietro al bancone, circondato da farina e passione. Non mi considero un pizzaiolo qualunque: la mia pizza è pensata, voluta e ricercata. È il risultato di anni di esperienza, sacrifici, rinunce, riflessioni e intuizioni. Non inseguo le mode; perseguo un’idea chiara: offrire un prodotto che racconti la mia storia, con sincerità e sostanza. Con il progetto Vesuvius , ora presente in due sedi in Svizzera, continuo a lasciare che sia la pizza a parlare da sola, facendola a modo mio. Ho toccato il mio primo piano di lavoro nel 1998, a soli 13 anni. Da allora è stato un percorso fatto di dedizione, curiosità e studio continuo. Tra il 2014 e il 2016 ho maturato una preziosa esperienza presso Morsi & Rimorsi, dove ho ottenuto la distinzione “Spicchio Gambero Rosso” e ho frequentato corsi presso la scuola Dolce & Salato, che mi hanno fornito solide basi tecniche. Nel 2017 mi sono trasferito in Svizzera, dove ho lavorato per tre anni. È stato lì che ho iniziato a definire più chiaramente la mia visione della pizza: essenziale, distintiva e profondamente ponderata. Nel 2020 sono tornato in Italia per un periodo di riflessione e studio, un passaggio fondamentale che mi ha permesso di riorganizzare le mie idee e dare forma concreta alla mia filosofia. Nel maggio 2022 ho aperto il primo Vesuvius a Sugiez. Dopo circa un anno, nel novembre 2023, ci siamo trasferiti a Praz, in uno spazio più adatto allo sviluppo del progetto. Nel giugno 2024 abbiamo aperto un secondo locale all’interno del Casinò di Neuchâtel: un format più ampio, con un livello gastronomico ancora più ambizioso. Nel 2024 e nel 2025 il mio lavoro è stato premiato con l’assegnazione delle “3 Forchette Arcimboldo” , un riconoscimento che mi incoraggia a proseguire, con costanza e passione, questo percorso nel mondo della pizza. La mia filosofia Tecnica, ricerca e rispetto in ogni piatto Per me la pizza è un profondo gesto artigianale , basato su tecnica, ricerca e rispetto. Scelgo impasti diretti e a lunga lievitazione (36-48 ore), senza additivi o scorciatoie. Lavoro con farine accuratamente selezionate, ingredienti di stagione e un’idea guida chiara: creare pizze digeribili , riconoscibili e memorabili . Ogni pizza deve lasciare qualcosa : un sapore, un’impressione, un ricordo.

Gianluca Pellegrino

Vesuvius, il sogno napoletano che ha conquistato la Svizzera Gianluca Pellegrino: “Una passione che va oltre la pizza”

Dietro ogni ristorante di successo c’è una visione precisa, ma dietro Vesuvius c’è qualcosa di più: un sogno coltivato a lungo, tra Sant’Anastasia e le sponde del lago di Neuchâtel, che oggi prende forma in un progetto imprenditoriale dalla forte impronta identitaria. A raccontarlo è Gianluca Pellegrino, mente e cuore di Vesuvius, che in questa intervista ripercorre le tappe di un percorso iniziato con la passione per la pizza e maturato in dieci anni di esperienze in Svizzera. Non solo ristorazione, ma un’idea di accoglienza che mette al centro autenticità, qualità e atmosfera. Due sedi, due anime, una più urbana, l’altra immersa nella natura, e un’unica filosofia: offrire un’esperienza che racconti il Sud con autenticità e personalità. Dalle pizze simboliche ai piatti iconici, fino al ruolo fondamentale della moglie Melissa e all’amicizia con Giuseppe Folgore, maestro pizzaiolo e figura chiave del progetto, Pellegrino ci accompagna in un viaggio fatto di passione, visione imprenditoriale e radici che non si dimenticano. Come nasce l’identità di Vesuvius? “L’identità di Vesuvius nasce dalla mia passione per la pizza. Dopo dieci anni in Svizzera, mi sono reso conto che spesso era trattata in modo poco autentico, così ho voluto creare un concetto attorno a questo iconico piatto, integrandolo con una ristorazione diversa, più curata e pensata. Non una semplice pizzeria, ma un locale con una filosofia differente, con un prodotto autentico e un’identità ben definita”. Qual è la filosofia che contraddistingue questo progetto? “La filosofia di Vesuvius ruota attorno all’autenticità: nella scelta dei prodotti, nella vicinanza al cliente, nell’esperienza che vogliamo offrire. Non si tratta solo di venire a mangiare una pizza, ma vivere un momento completo, fatto anche di atmosfera, musica, relazioni umane. Nella zona geografica in cui ci troviamo, Vesuvius si distingue perché seleziona la clientela, ma senza etichette. Il cliente ci sceglie perché percepisce una proposta diversa, sia nel servizio sia nel prodotto”. È un sogno realizzato, passare da Sant’Anastasia al successo in Svizzera? “Sì, assolutamente. È un sogno realizzato, un cerchio che si chiude. Quando sono arrivato in Svizzera dieci anni fa non avrei mai immaginato di poter costruire qualcosa di simile. Il progetto è nato idealmente già nel 2019, con l’immaginazione di come sarebbe stato il mio locale. Prima di arrivare all’attuale Vesuvius, ho attraversato varie fasi concettuali, inclusa un’idea iniziale di locale moderno stile tech-house. Poi ho deciso di rischiare, di scommettere su un’idea autentica, senza storico né visibilità. E ha funzionato. Dopo dieci anni, posso dire che il sogno si è concretizzato”. Perché la scelta di aprire all’interno di un casinò e vicino al lago? “Il casinò è stato un luogo simbolico per me. Quando arrivai in Svizzera nel 2014, ero un po’ stanco della ristorazione. Avendo anche esperienze in ambito amministrativo e risorse umane, inizialmente cercavo qualcosa di diverso. Appena arrivato, andai a visitare l’unico casinò della zona e appena vidi il ristorante interno dissi: “Voglio lavorare qui”. Mi candidai 13 volte prima di essere assunto. Alla quattordicesima, mi chiamarono. Iniziai come commis di sala, poi diventai responsabile F&B. Lì ho lavorato per quattro anni. Aprire un ristorante dentro quel casinò è stato chiudere un cerchio. Anche la scelta della posizione vicino al lago è stata strategica in quanto il casinò offre grande visibilità ed è l’unico del Cantone di Neuchâtel”. Che differenza c’è tra i due locali, Neuchâtel e Praz? “A Praz c’è un’atmosfera più da paesino, dove ci si sposta appositamente per raggiungere il ristorante. È in una zona molto turistica della Svizzera francese, immersa in un contesto naturale mozzafiato. Lì abbiamo costruito tutto da zero, con vista sul lago e sulle isole. Neuchâtel, invece, ha un’impostazione più urbana, più “jet set”. Se a Praz cerchi una cena rilassante, a Neuchâtel vivi un’esperienza più vivace, con musica e un’atmosfera più dinamica”. In cosa si somigliano i due locali? “Si somigliano nella filosofia, nella qualità del prodotto e del servizio, i nostri clienti riconoscono una propria autenticità ad entrambi i locali”. La proposta gastronomica è la stessa nei due locali di Neuchâtel e Praz, oppure ci sono delle differenze? “No, le carte non sono identiche. Ovviamente ci sono alcuni elementi comuni, piatti che proponiamo in entrambe le sedi, ma ogni locale ha una sua identità anche nel menu. Ad esempio, a Praz serviamo anche la pizza fritta, quella tradizionale napoletana, che invece a Neuchâtel non è presente”. Qual è la pizza che meglio rappresenta il locale di Neuchâtel? “La pizza più rappresentativa, nonché la più richiesta dai nostri clienti, è senza dubbio la Fuori Norma 2.0. È diventata un simbolo del nostro menu grazie alla sua combinazione di sapori decisi, ma armoniosi. La base è una crema di pomodorini che dona dolcezza e freschezza, arricchita da melanzane a funghetto, preparate secondo la tradizione napoletana. A completare il tutto, una generosa burrata che aggiunge morbidezza e una grattugiata finale di caprino che conferisce carattere al piatto. È una pizza che racconta perfettamente la nostra filosofia: creatività, rispetto per la tradizione e grande attenzione alla qualità degli ingredienti.” E a Praz invece? “A Praz l’icona è la Spaccanapoli, una pizza che è diventata un simbolo del nostro menu. Abbiamo preso ispirazione dalla celebre foto aerea del quartiere Spaccanapoli a Napoli, quella che divide idealmente la città in due. Abbiamo cercato di riprodurla sulla pizza: la strada centrale rappresentata con pomodorini, un lato con salsiccia e melanzane a funghetto, e l’altro con provola e prosciutto cotto”. Per quanto riguarda la cucina, c’è un piatto iconico per ciascuna delle due sedi? “Sì, ci sono piatti che hanno avuto tale successo da essere quasi messi a riposo, tanto erano richiesti. A Praz, ad esempio, uno dei più iconici è stato lo Spaghetto aglio, olio e peperoncino, rivisitato con una crema d’aglio e una spolverata di tarallo napoletano sbriciolato: un piatto semplice, ma dal forte impatto. A Neuchâtel, invece, uno dei piatti simbolo è sicuramente la Fettuccina con pesto Vesuvius, tartare di gamberi, zest di limone e stracciata: un incontro raffinato tra mare e terra, molto amato dai nostri clienti. Ci